07.07.2017 L’edilizia di qualità: fattore di crescita economica e miglioramento ambientale
Da qualche tempo assistiamo all’evoluzione dell’edilizia verso un’edilizia di qualità, un cambiamento necessario e urgente, stimolato e indotto da molteplici cause. Prima fra tutte la crescente consapevolezza del suo peso in materia ambientale, poiché quasi un terzo dei consumi nazionali di energia e oltre il 50% delle emissioni di polveri sottili derivano da questo settore. In seconda battuta la forza trainante dell’ecobonus, che negli ultimi dieci anni ha moltiplicato l’attenzione verso la riqualificazione dell’esistente, migliorando la qualità dell’abitare e l’efficienza energetica e riducendo il consumo di suolo pubblico. Attualmente l’edilizia italiana ha di fronte l’importante sfida ambientale di contrasto all’inquinamento, ma anche quella della messa in sicurezza antisismica o della ricostruzione a seguito della mancata prevenzione. Una sfida che può affrontare e vincere anche grazie agli incentivi per la riduzione del rischio sismico, che vanno a sommarsi con gli incentivi per la riqualificazione energetica: il sismabonus consente infatti detrazioni sino all'85% dei costi sostenuti. Qualche numero ci aiuta a capire meglio l’impatto di queste iniziative: dal 2007 al 2016, i lavori di manutenzione straordinaria del patrimonio residenziale esistente incentivati fiscalmente sono stati pari a 190 miliardi di euro. Nel solo 2016, i lavori incentivati hanno rappresentato il 57% dei lavori di manutenzione straordinaria residenziale svolti in Italia. L’edilizia di qualità, adeguatamente sostenuta, attecchisce sempre di più nella coscienza collettiva e può fare la differenza su molti fronti.
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